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Cosa lega la frase "Che cos'è un nemico?" del racconto "Ebrei erranti" al "redattore d'istruzioni" di "La pasticca verde"? Cosa la compulsione o il tradimento di "Amore in buca" all'affranto soliloquio de "L'ingrato"? E ancora: che nesso c'è fra la scientifica sorridente disperazione di Walter e Anna nel racconto tratto da Primo Levi che dà il titolo a questo libro e la ricerca della propria responsabilità fino al senso di colpa "globale" di "Specchio retrovisore"? Certamente temi che si rincorrono nei dieci racconti di questo libro - la morte, l'amicizia, l'amore illecito - ma più che altro, probabilmente, il tentativo di guardare negli occhi l'assurdo, il refuso stratosferico: il vizio di forma, la cellula tumorale, la sliding doors storica.